LA SCELTA DEL NS. MARCHIO NASCE DALL’INSIEME DI DUE ICONE VENETE IL TRAMEZZINO ED IL PROSECCO
LE LORO STORIE……….
Duemila anni di bollicine , una storia chiamata prosecco
Fin dalla metà del Duecento il toponimo ‘Prosech’ o ‘Prosecum’, ma anche il più moderno ‘Proseco’ viene riferito ad un piccolo centro, confinante a sud est con il vescovado di Trieste e a nord con il territorio di Duino. Ancor oggi Prosecco è una piccola località della provincia di Trieste, nell’estremo nord – est della penisola italiana. Quanto alla produzione di vino in loco, risalgono sempre a quest’epoca le prime citazioni del luogo ed esse provengono proprio dall’atto di locazione per quattro vigneti.È dunque certo che delle coltivazioni viticole fossero collocate lungo i pendii soleggiati digradanti da Prosecco verso il mare, al riparo dei freddi venti di bora, dove si trovava un terreno marnoso-arenaceo, in tempi antichissimi coperto dal mare, favorevole alla maturazione di uve molto particolari
Dal 700 il Prosecco diviene il vino per antonomasia.
All’inizio del Settecento, inizia una vera e propria simbiosi tra la popolazione e la bevanda piacevole, versatile e moderatamente alcolica prodotta in loco da uve di viti provenienti dall’est.All’inizio dell’Ottocento risale invece la citazione del vitigno da parte di Francesco Maria Malvolti e da quel momento i documenti si susseguono più frequenti e più chiari: possiamo dire che così inizia la storia moderna del Prosecco (e non sussiste più alcun dubbio che per Prosecco si intenda il vino bianco prodotto tra queste impervie colline). Colline, dove il vitigno si trova particolarmente bene, soppiantando pian piano anche la coltivazione di altre uve che avveniva in loco, diventando infine a metà Novecento l’unico ed incontrastato padrone della zona.
Il Prosecco DOC nasce in un territorio con condizioni ambientali uniche.
La zona di produzione del Prosecco DOC si trova nell’area Nord orientale dell’Italia e più precisamente nei territori ricadenti in 4 province del Friuli Venezia Giulia (Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine) e in 5 province del Veneto (Belluno, Padova, Treviso, Venezia, Vicenza), uno dei territori più belli della penisola italiana.Quando la raccolta delle uve, la vinificazione e l'imbottigliamento avvengono completamente nelle province di Treviso e Trieste, si possono usare le menzioni speciali Prosecco DOC Treviso e Prosecco DOC Trieste. Due province che, nel corso della storia, hanno ricoperto un ruolo fondamentale per la produzione del Prosecco.
In veneto oggi ci sono:
11.102– 12.11 CASE VITIVINICOLE AZIENDE VINIFICATRICI-348 CASE SPUMANTISTICHE
Il tramezzino. Storia e origini di un mito
Il tramezzino che oggi conosciamo, la cui paternità è rivendicata da numerose città di tutta Italia, ha trovato la sua massima espressione a Venezia, che con il suo clima umido offre le condizioni di conservazione ideali per poter gustare sandwich estremamente morbidi e gustosi, accompagnati, chiaramente, da uno spritz o da un prosecco
Con la sua forma gonfia, strabordante di ripieno, sorride dalle vetrine dei banconi di bacari e osterie di Venezia. Soluzione ideale per un pasto veloce, ma non per questo meno goloso, salvatore di migliaia di vite come spezza-fame a metà mattinata o metà pomeriggio e vera goduria dei sensi all’orario dell’aperitivo, accompagnatore per eccellenza dello spritz (sì, buone la patatine…ma quando non c’è gara, non c’è gara. Siamo seri.).
Certo, è del tramezzino che si parla. A nessun’altra pietanza sarebbe potuta calzare così perfettamente una presentazione.
La diabolica quanto geniale idea di intrappolare un succulento ripieno tra due fette di pane, probabilmente antica quanto il pane stesso, diventa istituzione solo nel 1700, quando John Montagu, quarto conte di Sandwich, uomo politico ed appassionato giocatore di carte, durante una partita, incapacitato ad abbandonare il tavolo da gioco per consumare il suo pasto, fece di necessità virtù, ordinando ad uno dei suoi servitori dell’arrosto freddo tra due fette di pane morbido senza crosta. La soluzione fu subito copiata dai suoi compagni di gioco, che chiesero di avere “lo stesso di Sandwich”.
In Italia, il sandwich fu battezzato tramezzino durante il periodo fascista dal Vate. Il poeta Gabriele D’Annunzio lo denominò con questo termine da “intramezzo”, ad indicare qualcosa di sfizioso da consumare tra i pasti principali e, da allora, iniziò la sua rapida diffusione nei bar più chic di Venezia e di tutto il Nordest: morbido pane al latte, con al suo interno della maionese, del prosciutto e vari e diversi ingredienti a discrezione di gusti e fantasia di baristi e consumatori.
Prosciutto e funghi, speck e brie, patate e mortadella, porchetta e zucchine, radicchio e salame, polpa di granchio e rucola…sono davvero infinite le possibilità di farcitura di questa delizia gastronomica. E sono proprio la semplicità e la fantasia a rendere il tramezzino, ancora oggi e sempre più, un vero mito nella tradizione delle osterie venete.
IL TRAMEZZINO CLASSICO
RICERCANDO NUOVI ABBINAMENTI DIVENTA TRAMEZZINO GOURMENT
……….LA FANTASIA NON HA LIMITI…..
PER TRASFORMARE UN TRAMEZZINO SALATO IN UN DOLCISSIMO TRAMEZZINO
TANTE CITTA’ RIVENDICANO LA PATERNITA’ DEL TRAMEZZINO, DILEMMA…………. IL TRAMEZZINO E’ VENETO O PIEMONTESE??